FERTILIZZAZIONE

Fertilizzazione e stimolazione

Olivier Demarle Directeur Recherche & Développement Frayssinet

«Le assi portanti della ricerca all’interno del nostro Centro si basano sugli elementi fondamentali del nostro mestiere: la nutrizione e la stimolazione del suolo e delle piante. Le nostre competenze in materia di funzionamento del suolo, caratteristiche delle materie prime naturali, fisiologia vegetale e microbiologia ci permettono di approfondire ulteriormente la conoscenza di questi settori, allo scopo di rendere i vegetali ancora più performanti e adatti al loro ambiente. Il nuovo orientamento che abbiamo intrapreso è di dimostrare che  i nostri fertilizzanti e i nostri biostimolanti influenzano la qualità delle produzioni vegetali, aumentando il tenore di vitamine, agendo sui profili organolettici, migliorando la resistenza delle piante attarverso una gestione mirata dei programmi nutrizionali naturali.» Olivier DEMARLE, Direttore R&S

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I meccanismi di nutrizione delle piante

 

 

 

Le piante, come tutti gli esseri viventi, per crescere hanno bisogno di carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo, potassio e di oligoelementi. Le radici prelevano dal suolo l’acqua e gli elementi nutritivi (N, P, K, ecc.). Grazie al meccanismo di evapotraspirazione, questa miscela, chiamata linfa grezza, viene trasferita alle foglie. Le foglie sono la sede della fotosintesi, processo unico in tutto il regno vivente durante il quale l’energia luminosa viene convertita in zuccheri (energia biologica). L’anidride carbonica (CO2) prelevata dalle foglie viene combinata all’acqua (H2O), a sua volta catturata dalle radici per formare gli zuccheri (CnHnOn). Durante questa fase, l’ossigeno (O2) viene liberato nell’atmosfera. I glucidi semplici vengono quindi trasportati dalla linfa elaborata verso le zone di crescita dei vegetali, dove vengono combinati con gli elementi minerali grazie a dei meccanismi biochimici complessi. Ad esempio, il fosforo (P) gioca un ruolo fondamentale nella costituzione delle membrane cellulari; l’azoto (N) permette la formazione delle proteine e gli oligoelementi partecipano all’attivazione enzematica. Le piante pertanto sono in grado di creare più di 3000 tipi di molecole, dalle più semplici alle più complesse, che garantiscono tutte le funzioni necessarie al loro sviluppo: crescita, comunicazione, riproduzione, protezione, ecc.


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Origine della fertilità dei suoli

Il suolo è un ambiente complesso in costante evoluzione  originato dalla lenta degradazione delle rocce madri. La composizione fisica del suolo, pietre, ghiaia, sabbia, limo e argilla come ultimo strato, ha origine dall’erosione delle rocce madri. Tuttavia, se ci si fermasse alle sole componenti minerali, di per loro sterili, il suolo avrebbe ben poca utilità per l’uomo. Ciò che lo rende fertile, cioè la capacità di sviluppare la vita vegetale, è l’associazione intima dei suoi composti minerali e dell’humus, un altro componente originale del suolo.  L’humus o sostanza organica «stabile» si forma essenzialmente dalla trasformazione biochimica dei detriti vegetali che subiscono l’azione dei macro-organismi (vermi, acari, collemboli, ecc.) e dei micro-organismi tellurici (funghi e batteri).
Una delle «costruzioni» con le quali si è soliti rappresentare la sinergia tra sostanza organica e gli elementi minerali del suolo è il Complesso Argillo Umico, un’entità elettrostatica, stabilizzata attarverso cationi, che costituisce una vera e propria riserva di elementi nutritivi per la pianta, in equilibrio dinamico con la soluzione del suolo, e che ne determina la capacità di scambio cationico (C.S.C).

Elementi essenziali per la fertilità del suolo: il complesso argillo-umico

Nonostante le argille e l’humus abbiano carica elettrica negativa, entrambi sono strettamente e intimamente associati grazie alla fissazione degli ioni con carica elettrica positiva e dei cationi, generalmente sotto forma di sali contenuti nella soluzione del suolo. I cationi (+) come K+, Mg++, ecc. si adsorbono alla superficie dei foglietti di argilla (-) associati alle sostanze umiche. I cationi in questo modo non corrono il rischio di perdite dovute a lisciviazione e possono così essere scambiati nel quadro del complesso argillo-umico per essere poi messi a disposizione dei vegetali. Il complesso argillo-umico grazie alle sue proprietà di adsorbimento e di scambio ionico presenta una duplice caratteristica:
– in ambiente calcareo, di diminuire i rischi di clorosi ferrica proteggendo il ferro dall’insolubilizzazione provocata dai carbonati
– in ambiente acido, di diminuire i rischi di retrogradazione degli ioni fosfati (insolubilizzazione provocata da alluminio e ferro).


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Importanza dell’humus nei suoli coltivati

L’humus riveste un ruolo fondamentale nella fertilità dei suoli.  Vero e proprio architetto del suolo, l’humus ne stabilizza la struttura, facilita la circolazione dell’aria e dell’acqua al suo interno, agisce sulla sua capacità di ritenzione idrica. Associato all’argilla nella formazione del complesso argillo-umico, l’humus costituisce una riserva nutritiva essenziale per la pianta. Vero e proprio motore per la vita dei suoli, ne favorisce una vita biologica attiva e diversificata.

Affinché il suolo non si impoverisca, è necessario compensare le eventuali perdite di elementi nutritivi causate dalle colture precedenti o dalle piogge. L’obiettivo della fertilizzazione organica è quello di ottenere la migliore resa possibile con il più alto grado di qualità e continuando a rispettare l’ambiente, il tutto a condizioni economiche accettabili.


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Sotto i nostri piedi, un’intera orchestra di organismi viventi si accorda al ritmo dell’humus.

La qualità biologica del suolo, in quanto strettamente legata al suo stato organico, merita la massima attenzione, perché costituisce uno degli elementi fondamentali per il suo funzionamento e per la sua fertilità. Come sottolinea Rémy CHAUSSOD, direttore ricerca all’INRA (Institut Mational de la Recherche Agronomique):
«Non si può pensare a un’agricoltura sostenibile senza cercare di preservare la qualità dei suoli. Le componenti biologiche, interagendo con le proprietà fisiche e fisico-chimiche, influenzano notevolmente la qualità globale del progetto.»

Il suolo: un impianto di riciclaggio

 

Nell’orizzonte «organico» di superficie di un suolo di prateria temperata vive una grande varietà di organismi di diverse dimensioni che contribuiscono alla decomposizione della sostanza organica in humus e successivamente alla sua mineralizzazione. Gli elementi minerali che ne scaturiscono giocano quindi un ruolo fondamentale nel nutrimento delle piante.

 

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Principio della fertilizzazione organica

Origine e azioni delle diverse fonti di materie prime organiche

 

 

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Come scegliere in base ai bisogni agronomici della pianta e/o del suolo?

I fertilizzanti organici

Svolgono un’ampia gamma di ruoli, dal miglioramento delle proprietà biologiche del suolo e della rizosfera alla nutrizione delle piante.

Gli ammendanti, come suggerisce il loro nome, sono dei miglioratori della qualità del suolo  VÉGÉTHUMUS, VÉGÉVERT. L’apporto di carbonio digeribile nel suolo agisce sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche, assicurando in tal modo le produzioni vegetali. Questi intervengono sul ciclo del carbonio (stoccaggio del carbonio nel suolo) e sull’attivazione biologica (biodiversità funzionale).

I concimi esercitano un’azione mirata sulla nutrizione delle piante, è il concetto di «ingrasso». Possono essere organici come ORGA 3, EVER o organo-minerali come l’ACTIMUS. Le formulazioni Frayssinet combinano un’azione sul suolo (base organica compostata) a un’azione sulla nutrizione della pianta. I complementi organici concentrati e/o minerali contenuti al loro interno garantiscono ai vegetali un’ alimentazione equilibrata e continua.Le specificità tecniche delle formulazioni sono alla base della loro efficacia nutrizionale.

Gli stimolatori radicali omologati

La prescrizione di stimolatori naturali è una risposta rassicurante sia per i professionisti che per il consumatore finale. Le nuove necessità ambientali riguardanti la riduzione dei principi attivi nei fitofarmaci e il miglioramento dell’efficacia dei fertilizzanti azotati, ci spingono a orientarci sempre più verso una nuova generazione di prodotti naturali. In questa nuova categoria di stimolatori, l’OSIRYL AA omologato in Francia come stimolatore di crescita radicale, consente non solo di ottimizzare la nutrizione e la qualità delle colture, bensì anche di migliorare la resistenza delle radici in situazioni di stress. La sinergia di azioni messa in moto da OSIRYL AA  con i programmi di fertilizzazione organica e i complementi fogliari FRAYSSINET perseguono l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei fertilizzanti e la resistenza delle piante coltivate, per una migliore protezione ambientale.

Antiossidanti naturali e biostimolanti nutrizionali?

 

L’impiego di antiossidanti e di biostimolanti liquidi si inserisce all’interno della ricerca di soluzioni sempre più naturali nel trattamento delle piante che permettano di ristabilire le disfunzioni metaboliche nei diversi stadi fenologici (rilancio della fotosintesi, fioritura, maturazione, conservazione). Le applicazioni fogliari o al suolo, in combinazione con i complementi nutritivi, migliorano pertanto la resistenza e i meccanismi di autodifesa delle piante in situazioni di stress. Tra questi prodotti la scelta di ANTYS assicurerà la protezione del metabolismo fotosintetico e la nutrizione complementare associata. La gamma ANTYS è associata nei programmi di fertilizzazione organica Frayssinet, con applicazioni di OSIRYL AA per ottimizzare la nutrizione e la resistenza naturale delle piante, allo scopo di rispondere in modo affidabile e sicuro alle moderne sfide ambientali.

 

Scegliere il concime organico giusto

Mains d'agriculteur dans la terre


Origini, composizione e azione delle varie fonti di materia organica

La sostanza organica contenuta in un suolo dipende sia dai flussi in entrata (fertilizzazione, residui colturali, ecc.) sia dai flussi in uscita attraverso la mineralizzazione. Questi input e output sono determinati da una serie di parametri, tra cui il tipo di suolo, il clima, le pratiche colturali e l’origine e la composizione della sostanza organica.
Le due origini della sostanza organica sono animale e vegetale.

 

 

A seconda della loro origine, le composizioni dei prodotti organici variano e portano a diverse dinamiche di mineralizzazione e umificazione nel suolo.
La materia vegetale ricca di azoto (ad esempio, il panello di soia) o la materia animale (ad esempio, la farina di piume) viene rapidamente scomposta e mineralizzata dai microrganismi del suolo. In quanto tali, svolgono un ruolo più nutrizionale per la pianta.
La materia vegetale, ricca di cellulosa e lignina, viene degradata più lentamente nel suolo. Stimolano l’attività biologica del suolo e la formazione del complesso argilla-humus. In altre parole, agisce più come un ammendante organico.
La materia vegetale, ricca di lignina e tannini, si trasforma molto lentamente nel suolo. In sostanza, contribuiscono ad arricchire il suolo di materia organica molto stabile.

Questa conoscenza dell’origine della materia organica ci permette di selezionare meglio le nostre materie prime per le azioni e le dinamiche dei prodotti che formuliamo….

 

Fertilizzanti organici

Svolgono un’ampia gamma di ruoli, dal miglioramento delle proprietà biologiche del suolo e della rizosfera alla nutrizione delle piante.

  • Gli ammendamenti (standard), come suggerisce il nome, sono miglioratori della qualità del suolo per VEGETUMUS, VEGEVERT, ORGANIC VEGETAL. L’aggiunta di carbonio digeribile al suolo influisce sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche del terreno, garantendo così la produzione vegetale. Agiscono sul ciclo del carbonio (stoccaggio del carbonio nel suolo) e sull’attivazione biologica (biodiversità funzionale).
  • I fertilizzanti hanno un’azione mirata sulla nutrizione delle piante, il concetto di “ingrasso”. Possono essere organici (standard) come ORGA 3, EVER, ÉQUILIBRE ORGANIC o organo-minerali come ACTIMUS o TÉNOR 5 5 10. Le formulazioni Frayssinet combinano un’azione sul terreno (base organica compostata) e un’azione sulla nutrizione delle piante. Gli integratori organici e/o minerali concentrati in essi contenuti garantiscono una nutrizione equilibrata e continua delle piante. La natura tecnica dei formulati è un fattore importante per le prestazioni nutrizionali.

Indicatori per la scelta del giusto fertilizzante organico o organo-minerale

Contenuto nutrizionale

I concimi organici o organo-minerali presentano diversi bilanci di elementi principali (N, P, K, Mg, ecc.) e microelementi, a seconda della formulazione delle materie prime.
Ad esempio, ORGA 3 ha un bilancio nutrizionale N-P-K + Mg di 3-2-3 + 3, ossia per 100 kg di prodotto grezzo: 3 kg di N, 2 kg di P2O5, 3 kg di K2O e 3 kg di MgO. Il bilancio nutrizionale del concime deve essere adattato alle risorse già presenti nel terreno e alle esigenze della coltura.

Il tasso e il peso della materia organica

I fertilizzanti organici o organo-minerali hanno sempre un tasso di sostanza organica (OMR) che rappresenta il contenuto di sostanza organica in % del prodotto grezzo. Questo OMR deve sempre essere considerato come una percentuale del prodotto lordo (GP). È facile aumentare l’OMR esprimendolo in termini di sostanza secca.
Il peso della sostanza organica (WOM) fornisce ulteriori informazioni sulla massa rappresentata dalla OM nella massa totale del prodotto finito. Questo indicatore può essere utilizzato per confrontare i prodotti e valutare la qualità biologica del prodotto.

C/N Rapporto carbonio-azoto

Il rapporto tra carbonio e azoto è un indicatore del grado di evoluzione della materia organica e della sua capacità di decomporsi più o meno rapidamente nel terreno. Un concime organo-minerale o organico ha idealmente un C/N inferiore a 10. Al di sotto di questo livello, il prodotto ha una rapida azione mineralizzante.
Al di sotto di questo livello, il prodotto ha una rapida azione mineralizzante. Il concime fornisce rapidamente elementi minerali alla coltura.
Al di sopra di questo livello, il prodotto contiene più carbonio e ha un’azione mineralizzante più debole.

Il C/N è un indicatore che può essere utilizzato anche per classificare i fertilizzanti da utilizzare secondo la norma sui nitrati.
Tipo I: C/N superiore a 8: ammendanti organici, ammendanti sfusi e concimi organici
Tipo II: C/N inferiore a 8: concimi organo-minerali e organici
Tipo III: concimi minerali.

 

La gamma di fertilizzanti organici